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MANIFESTAZIONE PER LA PALESTINA, LETTERA APERTA DEL PROF. FOAD AODI (CO-MAI) AL POPOLO ITALIANO E ALLE COMUNITÀ DI ORIGINE STRANIERA

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 23 set
  • Tempo di lettura: 5 min
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“IL 22 SETTEMBRE CON LA PROTESTA PRO PALESTINA ABBIAMO DIMOSTRATO UNITÀ DI INTENTI E CUORE”


Cari cittadini italiani, cari studenti, care comunità arabe e di origine straniera,


Ieri l’Italia intera si è fermata. Uno sciopero generale che è diventato un immenso grido collettivo: oltre 350.000 persone hanno attraversato le strade del nostro Paese in nome della Palestina e di Gaza.


A Roma hanno marciato più di 50.000 manifestanti; a Milano circa 30.000 e a Torino 15.000, con cortei imponenti che hanno coinvolto studenti, famiglie e comunità arabe e musulmane. A Bologna e Firenze la partecipazione complessiva è stata di oltre 25.000 persone, mentre al Sud, tra Napoli, Bari e Palermo, si sono radunate circa 50.000 persone. 


Le isole non sono rimaste indietro: a Cagliari, Messina e Catania insieme oltre 20.000 cittadini hanno fatto sentire la loro vicinanza.


Questa è l’Italia che ci commuove, che ci dimostra la sua forza, la sua unità: solidale, democratica, libera. 


Un Paese che sa fermarsi per chiedere pace, protezione dei civili e futuro per i bambini. 


La partecipazione è stata ampia e diffusa: Lazio 12%, Lombardia 10%, Piemonte 8%, Emilia-Romagna 7%, Toscana 6%, Marche 3%, Campania 9%, Puglia 6%, Sicilia 7%, Sardegna 3%, Veneto 6%, Liguria 3%, Calabria 4%, Abruzzo 3%, Umbria 2%, Basilicata 2%, Friuli Venezia Giulia 2%, Molise 1%. Ogni regione ha voluto dare il proprio contributo a questa giornata storica.


Cronaca delle manifestazioni del 22 settembre 2025

Le piazze italiane, da Nord a Sud, hanno dato vita a una mobilitazione senza precedenti in sostegno della popolazione di Gaza.

• A Roma oltre 50.000 persone hanno marciato da Termini verso la tangenziale.

• A Milano circa 30.000 studenti, famiglie e lavoratori hanno riempito le strade attorno alla Stazione Centrale.

• A Torino circa 15.000 manifestanti hanno attraversato il centro fino a Piazza Castello, con presidi simbolici anche alla Stazione Porta Nuova.

• A Bologna oltre 12.000 cittadini, e a Firenze circa 13.000, hanno preso parte a cortei che hanno attraversato le città. 

• A Genova più di 20.000 partecipanti hanno sfilato fino al porto, chiedendo lo stop alla guerra e all’invio di armi.

• A Napoli, Bari e Palermo insieme circa 50.000 persone hanno invaso le strade e i porti, con slogan e sit-in.

• A Pisa circa 4.000 manifestanti, tra universitari e studenti delle scuole superiori, hanno sfilato fino all’aeroporto cittadino.

• In Sicilia, a Catania e Messina, oltre 15.000 cittadini hanno dato vita a cortei fino ai porti.

• In Sardegna, a Cagliari, circa 5.000 persone hanno partecipato alla mobilitazione.

• In Emilia-Romagna, a Ravenna, i manifestanti hanno manifestato chiedendo solidarietà al popolo palestinese.


Complessivamente, oltre 350.000 persone in più di 75 città italiane hanno fatto sentire la loro voce, in una giornata che rimarrà nella memoria collettiva per la forza e l’unità dimostrate.


Ringraziamo ogni singolo studente, ogni famiglia, ogni cittadino che ieri ha scelto di stare dalla parte dei diritti umani senza confini. Ringraziamo i sindacati, gli ordini professionali, la FNOMCeO, gli ordini dei giornalisti, le università, le associazioni studentesche e tutti i movimenti che hanno dato voce alla solidarietà senza confini. 


Le immagini di ieri si uniscono a quelle che arrivano da Gaza, come il bambino scalzo che porta la sorellina sulle spalle: un urlo silenzioso che attraversa il mondo e si riflette nei nostri cortei. È la prova che non possiamo più parlare di numeri o statistiche, ma di persone, di vite spezzate, di popoli interi che chiedono corridoi umanitari, ospedali funzionanti, scuole sicure.


Con AMSI, UMEM, Co-mai, AISC News e Uniti per Unire diciamo ancora una volta: no alla guerra, no all’invio di armi, sì alla vita, sì alla verità, sì alla pace.

Con forza ribadiamo la necessità immediata di corridoi sanitari, di missioni di soccorso e di una diplomazia internazionale che protegga i civili e i professionisti della sanità e dell’informazione.


Un grazie sincero al popolo italiano che ha dimostrato che la solidarietà non ha confini.


Riepilogo dati aggiornati AMSI-UMEM-CO-MAI-UNITI PER UNIRE-AISC NEWS al 22 settembre 2025 (stime cortei e conflitto)

• Oltre 350.000 partecipanti complessivi in più di 75 città italiane

• 50.000 a Roma

• 30.000 a Milano

• 15.000 a Torino

• 25.000 complessivi tra Bologna e Firenze

• 20.000 a Genova

• 50.000 tra Napoli, Bari e Palermo

• 20.000 tra Cagliari, Messina e Catania

• 4.000 a Pisa

• Migliaia anche a Ravenna e in altre città medie e piccole

• Distribuzione percentuale per regioni:

◦ Lazio 12%

◦ Lombardia 10%

◦ Piemonte 8%

◦ Emilia-Romagna 7%

◦ Toscana 6%

◦ Marche 3%

◦ Campania 9%

◦ Puglia 6%

◦ Sicilia 7%

◦ Sardegna 3%

◦ Veneto 6%

◦ Liguria 3%

◦ Calabria 4%

◦ Abruzzo 3%

◦ Umbria 2%

◦ Basilicata 2%

◦ Friuli Venezia Giulia 2%

◦ Molise 1%


Condanna della violenza e appello alla pace

Riconosciamo e ringraziamo, quindi, chi ha manifestato pacificamente per la pace, perché la libertà di espressione è un diritto fondamentale. Tuttavia, non condividiamo in nessun modo gli episodi di scontri che si sono verificati nelle manifestazioni pro-Palestina. Tali comportamenti non solo danneggiano l’immagine di chi crede nel dialogo, ma rischiano di oscurare il messaggio di pace che tutti cerchiamo.


È inaccettabile usare gli eventi di piazza come pretesto per creare disordini: la violenza non è la risposta, non è il metodo per ottenere diritti, non è il linguaggio che porta a soluzioni.


A chi parla o incita alla divisione ricordiamo che siamo uniti nella speranza che prevalga la giustizia, la solidarietà e la convivenza. Il rispetto delle persone, delle idee altrui e dell’ordine pubblico è il segno della vera forza morale.


Impegno per “due popoli-due stati” e appello al governo

Per quanto riguarda il nostro impegno, continua da tempo quello per “due popoli e due stati” è l’unica soluzione: ebrei e palestinesi devono iniziare a parlare direttamente. 


Chiediamo al governo Meloni e al ministro Tajani di prendere posizione al di sopra delle parti, perché stiamo scrivendo una pagina molto importante, mai vista in Italia, come manifestazioni a favore della solidarietà umana e per la Palestina. Non deve esserci un divario tra il pensiero popolare e quello governativo: il governo deve ascoltare la piazza e il popolo pacifico. 


Ribadiamo no a ogni forma di antisemitismo, no a ogni forma di islamofobia e di discriminazione religiosa e razziale. L’Italia in passato ha fatto la sua parte e deve continuare a essere amico della pace, con un’iniziativa diplomatica chiara e facendosi sentire anche all’Onu in questi giorni. 


Solidarietà naturalmente anche alla polizia e a tutti gli agenti feriti. Ieri ci siamo sentiti tutti orgogliosi di essere italiani e del popolo italiano, che da tutto il mondo ha seguito il grido delle piazze. Con le numerose interviste rilasciate io stesso ho trasmesso in Terra santa e nei paesi arabi la nostra ammirazione e il nostro apprezzamento al popolo italiano e non smetterò di farlo.


Con stima, Prof. Foad AodiFondatore e Presidente Onorario Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia),Presidente UMEM (Unione Medica Euromediterranea),Direttore AISC_NEWS (Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini),Presidente Movimento Internazionale Uniti per Unire,Medico, giornalista internazionale ed esperto in salute globale.


REDAZIONE AISI

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