Malattie infettive, l’UE è in ritardo sugli obiettivi 2030: il monito dell’Ecdc
- AISI

- 22 apr
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Nonostante alcuni passi avanti, l’Unione Europea e lo Spazio Economico Europeo restano indietro rispetto al traguardo del 2030 fissato dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), in particolare sull’SDG 3.3 che punta a eliminare epidemie di HIV, tubercolosi, epatite virale B e C e infezioni sessualmente trasmissibili (IST).

Il primo rapporto dell’Ecdc sul monitoraggio dei progressi nei confronti di questi obiettivi evidenzia una situazione a macchia di leopardo: persistono forti disuguaglianze tra paesi, scarsa copertura dei servizi, e gravi lacune nei dati disponibili. “Abbiamo cinque anni per agire; dobbiamo farli valere”, ha dichiarato Pamela Rendi-Wagner, direttrice dell’Ecdc.
HIV: meno nuove infezioni, ma i test restano un punto deboleDal 2010 al 2023 le nuove infezioni da HIV sono calate del 35%, ma il passo non è ancora sufficiente per centrare l’obiettivo intermedio del 2025. Positivi i dati su test e cure, ma resta difficile raggiungere chi non è ancora diagnosticato. Cresce l’uso della profilassi pre-esposizione (PrEP), che però va ulteriormente potenziata.
Tubercolosi: calo dell’incidenza, ma cure poco efficaci nei casi resistentiAnche per la TBC l’incidenza è scesa del 35% dal 2015, tuttavia i tassi di successo terapeutico restano sotto il 90%, in particolare per le forme farmaco-resistenti. È qui che l’Ecdc invita a rafforzare l’efficacia del trattamento.
Epatiti B e C: test insufficienti, mortalità stabileLa maggior parte dei circa 57.000 decessi annui legati ad AIDS, tubercolosi e epatiti virali è attribuibile proprio alle epatiti B e C. I dati mostrano ampie lacune nei test e nell’accesso alle cure, mentre la mortalità non accenna a diminuire.
IST in aumento: mancano dati, cresce la diffusioneSifilide e gonorrea hanno raggiunto livelli record dal 2009, anno in cui è partita la sorveglianza dell’Ecdc. Il quadro è reso ancora più critico dalla carenza di informazioni su screening e copertura terapeutica.
Le priorità per il futuro: più prevenzione, dati migliori, accesso precoce ai testL’Ecdc lancia un appello per rafforzare:
l’uso di strumenti preventivi (come PrEP e preservativi),
la vaccinazione anti-epatite B,
i servizi per persone che usano droghe,
i test integrati e su base comunitaria per più infezioni.
Centrale anche il miglioramento del collegamento alle cure e della continuità terapeutica, in particolare per TBC e epatiti. Infine, servono sistemi di sorveglianza più robusti, capaci di offrire dati dettagliati per gruppi vulnerabili, così da monitorare in modo efficace i progressi verso gli obiettivi.
REDAZIONE AISI



