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La transizione digitale in sanità è bloccata. Senza formazione continua e adeguata e tempo dedicato all’aggiornamento, gli infermieri e gli altri professionisti restano esclusi dal progresso

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 29 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

“Il recente focus dell’INAPP, l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche – afferma Antonio De Palma, presidente nazionale sindacato Nursing Up – evidenzia che la transizione digitale, che dovrebbe essere più che mai il motore dell’innovazione sanitaria, è oggi rallentata da una gestione miope".

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"I carichi di lavoro e l’assenza di una programmazione strutturale della formazione impediscono agli infermieri e agli altri professionisti di acquisire e consolidare le competenze digitali indispensabili. Non basta introdurre nuove tecnologie se poi si lasciano i professionisti soli ad affrontarle. E se si resta indietro sull’aggiornamento professionale, le stesse carriere sono a rischio, così come lo è la qualità delle cure”.


La denuncia

“Formazione frammentata, corsi occasionali e aggiornamenti a singhiozzo – continua De Palma – non costruiscono una cultura digitale solida. Gli infermieri non possono apprendere competenze avanzate in ritagli di tempo o sacrificando ore di riposo che di fatto sono sacrosante e certo non abbondano. Questo approccio è un freno alla qualità dell’assistenza e alla sicurezza delle cure. Il rischio è avere strumenti digitali sottoutilizzati e personale costretto ad arrangiarsi senza adeguato supporto.”


Le proposte

“Chiediamo da tempo un piano nazionale di formazione continua integrato nella normale attività lavorativa, con ore dedicate e tutelate, in tutte le Regioni. Serve una piattaforma digitale nazionale che offra corsi certificati, aggiornamenti periodici e moduli pratici. La formazione deve diventare un diritto concreto e non un onere aggiuntivo. Gli investimenti in tecnologia hanno senso solo se accompagnati da investimenti equivalenti nelle competenze umane.”


Il risultato contrattuale: più ore di formazione ECM

“Ricordiamo che Nursing Up è stata l’unica sigla sindacale che, in sede di battaglia contrattuale, ha chiesto e ottenuto più ore di formazione per gli infermieri. Per l’ECM è infatti passata la nostra proposta: sarà consentito, a una percentuale di dipendenti delle professioni sanitarie, di selezionare e richiedere autonomamente la partecipazione a percorsi di aggiornamento ECM ritenuti coerenti con il proprio profilo professionale. Un passo avanti importante, perché fino a oggi la scelta è stata prerogativa esclusiva delle aziende sanitarie. È una conquista che va nella direzione di una formazione più aderente ai reali bisogni dei professionisti.”


L’appello

La digitalizzazione non si realizza con proclami – conclude De Palma – ma mettendo infermieri e professionisti sanitari nelle condizioni reali di utilizzarla. È tempo che il Governo e le Regioni traducano in atti concreti le indicazioni dell’INAPP: formazione costante, carichi sostenibili, accesso uniforme alle tecnologie. Senza questo, la transizione digitale resterà incompiuta e i cittadini non vedranno i benefici promessi.”


REDAZIONE AISI

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