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La salute mentale dei giovani in Italia, un’emergenza silenziosa che richiede risposte concrete

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

La salute mentale dei ragazzi è in crisi. In Italia, 1 minore su 5 soffre di un disturbo neuropsichiatrico, mentre a livello globale i dati Unicef rivelano che 1 adolescente su 7 convive con ansia, depressione o altri problemi psicologici.


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L’aumento riguarda in particolare le ragazze e un bambino o adolescente europeo su tre incontra ancora difficoltà ad accedere a cure tempestive. Una tendenza che il Ministro della Salute Orazio Schillaci, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale (10 ottobre), ha definito senza mezzi termini «un’emergenza silenziosa».


Ansia e depressione tra i disturbi più diffusi

Secondo le analisi più recenti, tra il 2018 e il 2022 la prevalenza di disturbi multipli è cresciuta sensibilmente. Ansia e depressione, che rappresentano circa il 40% delle diagnosi nei giovani, hanno registrato un incremento del 20% negli under 20. In Italia si stimano oggi circa 2 milioni di minori con patologie neuropsichiatriche, un numero che interroga direttamente famiglie, scuole e istituzioni.


Il ruolo della neuropsichiatria infantile

Gli specialisti della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia) richiamano l’attenzione sull’importanza di individuare campanelli d’allarme precoci: alterazioni del sonno, difficoltà di regolazione emotiva, deficit di attenzione e problemi relazionali. Il Piano nazionale della salute mentale sottolinea la necessità di rafforzare le reti di diagnosi precoce, favorendo il lavoro in équipe multidisciplinari e il coordinamento tra famiglie, scuole e servizi territoriali.


Auto-stigma e barriere psicologiche

Uno degli ostacoli più rilevanti non riguarda solo la diagnosi, ma la capacità dei giovani di accettare la propria condizione. Il 30% dei ragazzi seguiti dai servizi di salute mentale soffre di auto-stigma, un meccanismo che porta a interiorizzare pregiudizi sociali e a frenare la richiesta di aiuto, l’aderenza alle terapie e il reinserimento in una vita sociale attiva. Per contrastare questo fenomeno, in Italia è in corso uno studio dell’Università di Trento che valuta l’efficacia del modello statunitense Narrative Enhancement and Cognitive Therapy (Nect), un approccio psicologico di gruppo mirato a superare lo stigma interiorizzato.


Prevenzione e visite specialistiche

La crisi di salute mentale in età evolutiva richiede non solo nuove terapie, ma soprattutto prevenzione e percorsi di monitoraggio precoce. Visite specialistiche di neuropsichiatria infantile, colloqui psicologici preventivi e programmi di screening mirati possono individuare i disturbi prima che diventino cronici. Educare le famiglie a riconoscere i primi segnali e garantire un accesso rapido ai servizi è un passo essenziale per ridurre l’incidenza dei disturbi e proteggere il benessere delle nuove generazioni.


Sensibilizzazione e nuove iniziative

Numerose organizzazioni hanno promosso progetti concreti in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) ha lanciato il servizio di ascolto psicologico Parliamone qui, con équipe di psicologi dedicati ad accompagnare i pazienti lungo tutto il percorso di cura. L’Associazione italiana sindrome X fragile ha invece avviato una campagna nazionale di sensibilizzazione, illuminando di blu palazzi pubblici in varie città, a partire da Roma.


Un impegno collettivo per le nuove generazioni

La salute mentale giovanile rappresenta oggi una delle principali sfide di sanità pubblica. Servono azioni coordinate tra istituzioni, scuole, famiglie e associazioni per garantire diagnosi tempestive, percorsi terapeutici integrati e supporti psicologici accessibili. Solo un approccio condiviso e strutturato potrà trasformare quella che oggi appare come un’emergenza silenziosa in una priorità concreta, assicurando ai giovani non soltanto cure adeguate ma anche prospettive di vita più sane, inclusive e dignitose.


REDAZIONE AISI


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