Hikikomori, Schillaci: “Isolamento sociale giovanile va affrontato subito, servono risposte rapide e condivise”
- AISI
- 21 giu
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Durante il question time alla Camera, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha risposto a un’interrogazione sul tema del ritiro sociale estremo nei giovani, noto come fenomeno degli hikikomori, definendolo una priorità sia sanitaria che sociale. Ha ricordato come l’Aula, quasi due anni fa, avesse approvato una serie di mozioni con l’obiettivo di sensibilizzare e contrastare questa emergenza. “Ogni giovane che si chiude in casa è una sconfitta per tutti noi”, ha sottolineato.

Monitoraggio dei servizi e strumenti per la prevenzione
Il Ministro ha elencato le azioni già attivate dal Ministero, a partire dal progetto “Effetti dell’emergenza pandemica Covid-19 sui minori di età” finanziato nel 2022, che ha permesso di raccogliere dati concreti e sviluppare strategie basate su evidenze per promuovere il benessere mentale. È stato inoltre messo a punto un sistema di monitoraggio degli accessi ai servizi di neuropsichiatria infantile e dipendenze.
Analisi dei dati e formazione nelle scuole
Tra le misure pratiche citate, figura lo sviluppo di un modello per l’analisi dei flussi informativi, finalizzato a individuare precocemente situazioni di disagio giovanile. Contestualmente, si lavora alla raccolta di buone pratiche per la produzione di kit formativi destinati alle scuole. In questo ambito, è stato adattato e pubblicato in italiano il manuale dell’OMS “Mental Health in Schools”, messo a disposizione sulla piattaforma dell’Istituto superiore di sanità.
Protocolli e progetti CCM per l’adolescenza fragile
Il Ministero ha avviato percorsi di formazione per insegnanti, referenti scolastici e peer educator, in collaborazione con la rete delle scuole promotrici di salute. All’interno del programma CCM 2024, sono stati finanziati tre progetti: uno dedicato alla prevenzione del suicidio in adolescenza, uno alla presa in carico precoce dei ragazzi a rischio e uno su prevenzione e intervento nei comportamenti autolesivi.
Collaborazioni istituzionali e pressing sul territorio
Il Ministero ha firmato protocolli d’intesa con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, con l’UNICEF e con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Tuttavia, Schillaci ha ammesso che il lavoro da fare resta ancora molto, riconoscendo che gli hikikomori rappresentano solo la punta dell’iceberg di un disagio giovanile più ampio. “Il nostro impegno è costante, ma servono sforzi condivisi e più capillari.”
Ruffino: “Tante azioni annunciate ma servono risultati visibili”
La deputata Daniela Ruffino ha replicato esprimendo apprezzamento per le misure annunciate, ma ha evidenziato come molte di esse non siano ancora percepite sul territorio. Ha sollecitato interventi più rapidi e concreti, anche con psicologi domiciliari, e maggiore diffusione delle informazioni tra scuole, famiglie e pediatri. “Abbiamo bisogno di certezze operative, non siamo ancora andati oltre l’avvio,” ha concluso.
REDAZIONE AISI