Un'indagine recentemente condotta dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), in collaborazione con Road to Green 2020 e Consumerismo No Profit, ha rivelato che il 60% dei giovani italiani tra i 13 e i 18 anni si considera ben informato riguardo le malattie sessualmente trasmissibili (MST).

Tuttavia, i dati evidenziano che gran parte di queste informazioni proviene da fonti non sempre affidabili, come social network e siti web, e che il confronto diretto con medici, educatori e genitori è ancora molto limitato.
Secondo lo studio, solo il 3% degli studenti ha dichiarato di non avere alcuna informazione sulle MST, mentre il 98% afferma di conoscerne almeno alcune. Inoltre, l'82% ha affermato di sapere cosa sia il Papilloma Virus. Tuttavia, molte di queste conoscenze risultano essere parziali o imprecise, mettendo i giovani a rischio di conseguenze per la salute. Il presidente della SIGO, Vito Trojano, ha sottolineato l’importanza di un intervento strutturato per fermare la disinformazione e promuovere una cultura di prevenzione: “Vogliamo far capire ai giovani quanto sia fondamentale prendersi cura del proprio corpo, seguire stili di vita sani e applicare correttamente le misure di prevenzione. Per questo, forniremo i consigli 'salute-donna' anche attraverso una casella di posta elettronica, sempre attiva per rispondere ai loro dubbi.”
Durante il convegno, a cui hanno partecipato circa 250 studenti, è stato ribadito l'importanza di iniziative di sensibilizzazione sul territorio, per rafforzare il dialogo tra giovani e specialisti. Le istituzioni sono state invitate a promuovere momenti di confronto e programmi educativi basati su informazione scientifica corretta, affinché la consapevolezza sessuale non dipenda più esclusivamente dai social media.
Valeria Dubini, Presidente di AGITE (Associazione Ginecologi Territoriali), ha aggiunto ai microfoni di Sanità33 che le richieste più comuni nei consultori riguardano la contraccezione e la prevenzione delle MST. Per rispondere a queste necessità, è stata introdotta la distribuzione gratuita di preservativi. Dubini ha anche sottolineato che molte domande riguardano l'interruzione di gravidanza, con un importante ruolo del counseling. Un altro tema emergente è il disagio psicologico post-pandemia, con difficoltà relazionali e, in alcuni casi, abuso di sostanze. Si è anche registrato un aumento delle richieste relative all'identità di genere, motivo per cui sono stati attivati sportelli d’ascolto dedicati. Inoltre, l’interesse per il social freezing è cresciuto, stimolato dalla pubblicità, ma questo solleva preoccupazioni legate ai costi e all’impegno richiesto.
Anche Luciano Ciocchetti, Vicepresidente della Commissione Sanità della Camera, ha sottolineato l'importanza della prevenzione e della cultura della natalità. "Dobbiamo incentivare la cultura della nascita nei tempi giusti, evitando di arrivare alla procreazione in età avanzata, con i rischi connessi. È cruciale promuovere politiche di sostegno alla famiglia, come l'assegno unico e il bonus asilo nido, che permettano alle donne e alle coppie di conciliare genitorialità e vita professionale. Allo stesso tempo, è essenziale diffondere la cultura della prevenzione primaria e secondaria, incoraggiando stili di vita sani che favoriscano la fertilità".
REDAZIONE AISI