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Fimmg Lazio: “Mancano 500 medici di famiglia, ma la Regione non pubblica i bandi”

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 7 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel Lazio mancano almeno 500 medici di medicina generale, 300 solo a Roma. È l’allarme lanciato dalla Fimmg Lazio all’apertura del Congresso della Federazione dei medici di famiglia e della Scuola di formazione regionale. A causare il problema, secondo il sindacato, è l’inerzia della Regione Lazio che non pubblica da mesi le delibere per l’assegnazione delle cosiddette zone carenti, impedendo di fatto l’assunzione di nuovi medici.

Zone carenti bloccate: l’ultima delibera risale ad agosto 2024

L’ultima delibera regionale risale all’agosto 2024 e per la città di Roma indicava appena cinque posti. Da allora, nessuna nuova pubblicazione. Intanto, ogni giorno medici di famiglia vanno in pensione e non vengono sostituiti. Il risultato? Secondo la Fimmg, 300mila cittadini romani e oltre mezzo milione nel Lazio si trovano senza medico di riferimento, con gravi ripercussioni sull’assistenza di prossimità.


Quartieri scoperti e cittadini costretti a percorrere chilometri

Le segnalazioni arrivano da più Municipi: mancano medici in quartieri come Dragona, Trullo, Torrenova, Tor Bella Monaca, Torre Angela. Il problema è ancora più acuto nei comuni della provincia e nelle altre province laziali. I cittadini sono costretti a scegliere un medico molto lontano da casa, in violazione del principio di prossimità e del diritto alla libera scelta.


“Situazione ai limiti della legalità”

La definizione delle zone carenti è considerata un atto basilare di trasparenza per l’assegnazione delle sedi ai giovani medici. “Siamo in una situazione ai limiti della legalità”, denuncia la Fimmg. Le Asl, impossibilitate a programmare, sono costrette a tamponare l’emergenza affidando incarichi temporanei a medici in pensione o aumentando il massimale di pazienti per i medici attivi, trasformando misure straordinarie in prassi ordinaria.


“Giovani medici e cittadini abbandonati. La Regione intervenga subito”

I rapporti con la Regione Lazio – fa sapere la Fimmg – sono ai minimi storici. Ma ciò che preoccupa di più è la paralisi che colpisce i giovani medici, a cui viene impedito di accedere agli incarichi, e i cittadini, che perdono il diritto alla continuità e alla prossimità delle cure. “Occorre avviare subito le trattative per l’accordo integrativo previsto dal contratto nazionale. In molte altre regioni è già stato firmato e ha dato risposte concrete. Basta battaglie ideologiche sulla dipendenza. Il tempo è finito”.


REDAZIONE AISI

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