Estate e salute dei reni: caldo e disidratazione aumentano il rischio di calcolosi e insufficienza renale
- AISI
- 22 giu
- Tempo di lettura: 2 min
La SIN avverte: attenzione alla disidratazione, mantenere una corretta idratazione è fondamentale per proteggere la funzionalità renale.

Reni sotto pressione con l’arrivo del caldo
Durante l’estate, l’organismo è messo a dura prova dal caldo intenso. I reni, in particolare, sono tra gli organi più esposti al rischio. Sudorazione eccessiva e disidratazione possono infatti favorire la formazione di calcoli renali e, nei casi più critici, portare allo sviluppo di insufficienza renale acuta. La Società Italiana di Nefrologia (SIN) sottolinea l’urgenza di mantenere una buona idratazione, soprattutto nei soggetti più vulnerabili come gli anziani.
Cresce la diffusione della calcolosi renale
In Italia, la calcolosi renale colpisce tra il 6,8% e il 10,1% della popolazione, con un picco tra i 30 e i 60 anni e una maggiore incidenza negli uomini. Si tratta di una condizione caratterizzata da recidive frequenti: tra il 30% e il 50% dei pazienti sperimenta nuovi episodi entro 5-10 anni dal primo. I picchi stagionali si registrano proprio nei mesi estivi, complice anche l’effetto delle ondate di calore sempre più frequenti.
Il ruolo della disidratazione e i rischi correlati
“La disidratazione è un fattore di rischio diretto – spiega il presidente della SIN, Luca De Nicola – perché rende le urine più concentrate, facilitando la precipitazione dei sali minerali e la formazione dei calcoli”. Questi ultimi sono composti prevalentemente da ossalato e fosfato di calcio, mentre forme meno comuni includono calcoli da acido urico, struvite o cistina. Nei casi più lievi, possono essere eliminati spontaneamente con l’ausilio di farmaci; quando le dimensioni sono maggiori, è necessario ricorrere a tecniche come la litotrissia o a interventi chirurgici.
Prevenzione: idratazione e alimentazione corretta
La miglior difesa contro la calcolosi resta una corretta idratazione, specialmente nei mesi caldi. Bere almeno tre litri di acqua al giorno è essenziale, in particolare per chi ha già avuto episodi di calcoli. L’alimentazione deve privilegiare frutta, verdura, tisane e citrato di potassio, evitando invece un consumo eccessivo di carne rossa, spinaci, crusca e frutta secca. Da smentire il mito che il calcio vada evitato: “Il vero problema è la disidratazione, non latte o latticini”, chiarisce De Nicola.
Anziani più a rischio di insufficienza renale acuta
Durante l’estate, anche l’insufficienza renale acuta diventa più frequente, soprattutto negli anziani, il cui organismo trattiene con più difficoltà acqua e sodio. In assenza di controindicazioni, può essere utile integrare moderatamente il sale nella dieta per mantenere l’equilibrio idrosalino.
La prevenzione è centrale per la salute pubblica
Secondo De Nicola, tutelare i reni significa proteggere l’intero organismo. La malattia renale cronica è oggi la patologia cronica con la crescita più rapida a livello globale, e solo il 10% delle persone colpite ne è consapevole. Per questo motivo, la SIN ha elaborato un Percorso
Preventivo Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PPDTA) in collaborazione con il Ministero della Salute, già trasmesso alle Regioni. A livello legislativo, si sta lavorando a una proposta di legge per attivare screening mirati tra le fasce di popolazione a rischio (diabetici, ipertesi, obesi, cardiopatici). A livello globale, infine, è rilevante il recente riconoscimento dell’OMS della malattia renale cronica come priorità di salute pubblica.
REDAZIONE AISI