Esami cardiologici in farmacia con rimborso SSR, parte la sperimentazione nel Lazio. UAP: “Violazione delle norme sanitarie, Regione ritiri il protocollo”
- AISI
- 24 giu
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Avvio ufficiale per il nuovo protocollo che autorizza le farmacie a eseguire ECG, Holter cardiaco e pressorio. UAP e altre sigle del privato sanitario contestano: “Mancano accreditamento e autorizzazione. A rischio sicurezza e concorrenza leale”.

Protocollo sperimentale operativo: 45.000 esami previsti
La Regione Lazio ha dato il via a una sperimentazione che prevede l’esecuzione in farmacia di tele ECG, Holter cardiaco e Holter pressorio, prestazioni che saranno rimborsate dal Servizio Sanitario Regionale (SSR). L’iniziativa è supportata da un finanziamento da 1,4 milioni di euro e ha l’obiettivo di realizzare circa 45.000 esami attraverso le farmacie aderenti.
UAP: “Le farmacie non sono strutture autorizzate alla diagnosi”
Contro il nuovo protocollo si è espressa l’UAP – Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata – insieme ad altre organizzazioni rappresentative del settore privato accreditato, tra cui Anisap e Federlazio. In una nota congiunta, le associazioni chiedono alla Regione Lazio la revoca immediata del provvedimento, e al Ministero della Salute l’intervento per il ripristino del rispetto delle normative vigenti, a tutela della sicurezza delle prestazioni sanitarie e della concorrenza tra operatori.
La posizione delle associazioni: servono accreditamento e controllo clinico
Secondo quanto affermato da UAP, le prestazioni diagnostiche strumentali – come ECG e Holter – possono essere eseguite solo da soggetti privati dotati di autorizzazione ai sensi dell’art. 8-ter e accreditamento ai sensi dell’art. 8-quater del D.Lgs. 502/1992. Le strutture devono inoltre garantire requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi, nonché la presenza di uno specialista responsabile clinico per ogni prestazione.
“La farmacia dei servizi non autorizza diagnosi specialistiche”
L’UAP ricorda inoltre che le farmacie, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 153/2009 e dal DM 16 dicembre 2010, non sono abilitate a erogare diagnosi strumentali o refertazioni mediche. Le attività consentite sono limitate a servizi di prima istanza, come autoanalisi tramite dispositivi di autocontrollo, e a prestazioni amministrative come prenotazioni CUP o cambio del medico.
Criticità: nessuna autorizzazione o accreditamento alle farmacie
Le associazioni denunciano che, con la delibera regionale del 22 giugno 2025, la Giunta ha autorizzato prestazioni sanitarie complesse in contesti che non sono strutture sanitarie autorizzate né accreditate, violando le disposizioni di legge. Per UAP si tratta di un precedente pericoloso, che espone a rischi clinici e distorce il mercato a danno delle strutture sanitarie regolarmente autorizzate.
REDAZIONE AISI