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Disuguaglianze sanitarie e cambiamenti climatici: il futuro della salute globale in bilico

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 5 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

Le disuguaglianze sanitarie sono un fattore determinante che accorcia l’aspettativa di vita di decenni. Le condizioni di vita delle persone, influenzate dalla disponibilità di alloggi di qualità, dall'accesso all’istruzione e dalle opportunità di lavoro, possono avere un impatto sulla salute ben maggiore rispetto agli aspetti genetici o all'accesso ai servizi sanitari. Le problematiche socio-economiche possono compromettere gravemente la salute e ridurre l'aspettativa di vita, sia nei paesi sviluppati che in quelli più poveri.

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I numeri preoccupanti

Un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) denuncia che attualmente 3,8 miliardi di persone in tutto il mondo sono prive di adeguate forme di protezione sociale, come i sussidi per i figli o le malattie retribuite, con un impatto diretto sulla loro salute. Il report evidenzia una realtà allarmante: nei paesi con l'aspettativa di vita più bassa, le persone vivono in media 33 anni in meno rispetto a quelle dei paesi con l'aspettativa di vita più alta. Si stima inoltre che il cambiamento climatico potrebbe spingere tra i 68 e i 135 milioni di persone in povertà estrema nei prossimi 5 anni, con gravissime implicazioni sulla salute globale.


Disuguaglianza e salute: il legame indissolubile

La relazione tra disuguaglianza sociale e salute è ben documentata: più una persona vive in una condizione di svantaggio, maggiore è il rischio di malattie e morte prematura. I determinanti sociali, come l'accesso all'istruzione e l’occupazione, influiscono profondamente sugli esiti sanitari. La discriminazione sociale e razziale esacerba ulteriormente queste disparità. Le popolazioni emarginate, tra cui i popoli indigeni, vivono in media con un’aspettativa di vita significativamente inferiore rispetto alle popolazioni non indigene, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri.


Un quadro critico per i bambini e le donne

I dati sono sconfortanti: i bambini nati nei paesi più poveri hanno una probabilità 13 volte maggiore di morire prima dei 5 anni rispetto a quelli nati nei paesi ricchi. Se venisse ridotto il divario tra le condizioni di vita delle fasce più povere e quelle più ricche, si stima che ogni anno 1,8 milioni di bambini potrebbero essere salvati. Nonostante il progressivo abbassamento della mortalità materna globale, il 94% dei decessi materni avviene ancora nei Paesi a basso e medio reddito. Inoltre, la discriminazione di genere e i matrimoni precoci aumentano significativamente il rischio di mortalità durante il parto, con disparità evidenti anche nei paesi sviluppati.

Rompere il ciclo di disuguaglianza sanitaria

Per interrompere il ciclo delle disuguaglianze sanitarie, l’Oms sollecita un cambiamento radicale. La lotta contro la disuguaglianza di reddito, la discriminazione strutturale, e i cambiamenti climatici è essenziale per superare le disparità nella salute. Gli attuali modelli mostrano che, se non vengono affrontati, questi fattori continueranno a spingere milioni di persone nella povertà, peggiorando la loro salute.


Strategie per un cambiamento positivo

Il direttore dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sottolinea che un cambiamento in meglio è possibile se vengono adottate politiche inclusive e basate sull’evidenza. Il rapporto propone una serie di raccomandazioni per i governi di tutto il mondo, tra cui:

  • Investimenti nelle infrastrutture sociali: rafforzare la protezione sociale e i servizi pubblici universali, affinché tutti possano accedere a cure sanitarie di qualità.

  • Affrontare le disuguaglianze strutturali: superare la discriminazione razziale, etnica e di genere, e migliorare l’accesso a educazione e opportunità di lavoro per tutti.

  • Agire sui cambiamenti climatici: implementare politiche che favoriscano la giustizia climatica e proteggano le popolazioni vulnerabili dagli impatti del cambiamento del clima.


Verso un futuro più equo e sano

Secondo l’Oms, per garantire un futuro più equo per tutti, è fondamentale intervenire sui determinanti sociali della salute e promuovere politiche che diano priorità all’uguaglianza e alla protezione delle persone più vulnerabili. La solidarietà internazionale, unita a politiche nazionali forti, è il passo fondamentale per combattere la povertà, le malattie e le disuguaglianze che attualmente minano il benessere globale.


REDAZIONE AISI

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