Depressione e malattie croniche: uno studio Ocse rivela legami preoccupanti
- alfredoiannaccone3
- 5 mag
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Le malattie croniche non trasmissibili, come tumori, diabete, patologie cardiovascolari e respiratorie, rappresentano da tempo una delle principali cause di mortalità e disabilità nei paesi Ocse. Oggi, un nuovo studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico rivela un ulteriore elemento critico: queste condizioni aumentano in modo significativo il rischio di depressione, con una correlazione che appare non solo statisticamente rilevante, ma anche potenzialmente causale.

Numeri che parlano chiaro
L’analisi, condotta su dati raccolti tra il 2004 e il 2015 in 19 paesi, dimostra che le persone con malattie croniche hanno un rischio maggiore di sviluppare depressione rispetto a chi non ne è affetto. I valori variano a seconda della patologia:
+15% per i pazienti oncologici
+18% per chi soffre di malattie cardiache
+18% per i diabetici
+23% per chi ha avuto un ictus
+27% per chi convive con malattie polmonari croniche
Questi dati sono stati corretti tenendo conto di fattori come età, sesso e condizioni psicologiche preesistenti.
Un legame che si rafforza con il numero delle patologie
Lo studio evidenzia inoltre che il rischio di depressione cresce all’aumentare del numero di condizioni croniche presenti nella stessa persona. Non si tratta di semplici coincidenze: numerose analisi suggeriscono che la depressione spesso si sviluppa successivamente alla diagnosi della malattia cronica, confermando un legame temporale e potenzialmente diretto tra le due condizioni.
L’impatto sulla qualità della vita e sui costi sanitari
La presenza simultanea di depressione e malattie croniche non solo peggiora gli esiti clinici, ma compromette profondamente la qualità della vita e aggrava il peso economico sui sistemi sanitari. In Italia, dove si stima che tra il 5% e il 6% della popolazione soffra di depressione, con picchi più alti tra le donne e gli anziani, il quadro appare particolarmente allarmante.
Prevenzione e integrazione tra salute fisica e mentale
Lo studio rilancia la necessità di strategie sanitarie integrate che affrontino insieme salute mentale e malattie croniche. Migliorare la gestione delle condizioni fisiche può portare benefici indiretti anche sul piano psicologico, rafforzando il benessere complessivo della popolazione e alleggerendo il carico dei servizi sanitari.
REDAZIONE AISI