Cure palliative, Fnopi: “L’infermiere è al centro dell’assistenza. Fondamentale garantirne il ruolo nel sollievo”
- AISI
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Nel percorso di cura, l’infermiere ha il compito di prevenire, rilevare e documentare il dolore della persona assistita. A questo impegno si accompagna la gestione del dolore stesso e dei sintomi correlati, attraverso l’applicazione di linee guida, raccomandazioni e buone pratiche clinico-assistenziali. Il tutto deve avvenire nel rispetto delle volontà della persona.È quanto sancito dall’articolo 25 del nuovo Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche, aggiornato nel marzo 2025, che definisce il valore etico e professionale dell’infermiere nell’ambito delle cure palliative.

Giornata del Sollievo: la Fnopi sottolinea il valore della professione infermieristica
In occasione della XXIV Giornata del Sollievo, che si celebra il 25 maggio, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) ricorda il ruolo cruciale svolto dagli infermieri nell’accompagnamento delle persone affette da patologie inguaribili ad alta complessità assistenziale.“I nostri professionisti – spiega la presidente Barbara Mangiacavalli – sono guidati dal principio che nessuno resti solo. L’esperienza degli hospice a conduzione infermieristica dimostra il potenziale evolutivo della nostra professione. La capacità di prendersi cura e di costruire percorsi integrati e multidisciplinari è un valore che il Paese deve riconoscere”.
L’assistenza fino alla fine della vita
L’articolo 26 del Codice deontologico estende il ruolo dell’infermiere anche alla fase terminale della vita, includendo tutte le dimensioni dell’assistenza: fisica, psicologica, relazionale, spirituale e ambientale. L’infermiere garantisce la pianificazione condivisa delle cure e si prende cura anche dei familiari, sia durante la malattia che nella fase di lutto.
Dati e criticità: troppo pochi gli infermieri nelle cure palliative
In Italia circa 550.000 persone necessitano di cure palliative, tra cui oltre 30.000 minori. Tra questi, fino a 200.000 pazienti manifestano bisogni ad alta complessità che richiedono una presa in carico globale.Secondo il Ministero della Salute, ogni assistito al domicilio riceve in media 24 ore di cure, di cui ben 17 sono garantite dagli infermieri. Tuttavia, a fronte di un fabbisogno crescente, oggi sono soltanto 1.500 gli infermieri dedicati alle cure palliative: ne servirebbero almeno il triplo. La presenza costante dell’infermiere accanto all’assistito e ai suoi familiari, in ogni fase della malattia e in ogni ora del giorno, conferma l’indispensabilità di questa figura nella rete del sollievo.
REDAZIONE AISI