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Cibo sicuro, salute protetta: dall’insalata al web, l’impegno dell’Iss nella prevenzione

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 8 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

Il 7 giugno si celebrava il World food safety day, un’occasione per riflettere sull’importanza della sicurezza alimentare e sul ruolo della scienza nella prevenzione. In Italia, l’Istituto superiore di sanità ha presentato due studi: uno sulla necessità di lavare anche le insalate confezionate, l’altro sul potenziamento della comunicazione digitale delle buone pratiche casalinghe.

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Oltre 200 malattie legate al cibo contaminato

Il cibo non sicuro rappresenta una minaccia globale alla salute pubblica: sono più di 200 le patologie riconducibili al consumo di alimenti contaminati. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni giorno nel mondo 1,6 milioni di persone si ammalano per aver ingerito cibo infetto. Nei paesi a basso e medio reddito, il costo annuale delle malattie alimentari è stimato in 110 miliardi di dollari.Quest’anno, il tema del World food safety day è “Food safety, science in action”: la scienza come leva per comprendere i meccanismi che rendono un alimento rischioso e per individuare soluzioni di prevenzione efficaci, salvando vite e risparmiando risorse.


Lavare anche l’insalata confezionata: le nuove evidenze

Tra le iniziative italiane per la giornata, l’Istituto superiore di sanità ha diffuso i risultati di uno studio condotto nell’ambito del progetto europeo Toxosources, finanziato da Horizon 2020. La ricerca, pubblicata sulla rivista Eurosurveillance, ha coinvolto dieci paesi europei e ha analizzato quasi 3300 campioni di insalata in busta tra ottobre 2021 e settembre 2022.


Il dato più rilevante è che il 4,1% dei campioni analizzati è risultato positivo a Toxoplasma gondii, un parassita che può causare complicazioni gravi in soggetti fragili, in particolare nelle donne in gravidanza. Il livello di contaminazione è risultato molto variabile: 16% in Gran Bretagna, 6,1% in Francia, 4,1% in Spagna. L’Italia si è collocata sotto la media, con l’1,9% di campioni contaminati, seconda solo alla Norvegia (0,5%).

Fattori come il campionamento invernale, la coltivazione in Europa occidentale e il confezionamento nel nord Europa sembrano influire sulla probabilità di contaminazione.


Raccomandazioni per le donne in gravidanza

“Anche se i livelli di contaminazione rilevati sono contenuti, in presenza di soggetti vulnerabili, come le donne incinte, è consigliabile lavare ulteriormente l’insalata in busta prima del consumo”, spiega Marco Lalle, coordinatore dello studio. Non servono prodotti disinfettanti: l’uso di abbondante acqua corrente è sufficiente. Le oocisti del Toxoplasma resistono sia al comune ipoclorito di sodio, presente nei disinfettanti alimentari, sia al bicarbonato. Meglio quindi sciacquare le foglie in uno scolapasta, usare una centrifuga per rimuovere l’acqua e asciugarle con carta o un canovaccio pulito.


Comunicare meglio per diffondere le buone pratiche

Accanto allo studio microbiologico, l’Iss ha avviato un progetto centrato sulla comunicazione digitale della sicurezza alimentare casalinga. L’iniziativa, denominata Monitoring food safety knowledges, attitudes and practices in home settings to improve the development of digital knowledge dissemination tools, ha l’obiettivo di comprendere come il pubblico acquisisce e percepisce le informazioni sulla sicurezza domestica del cibo.

Attraverso strumenti di web listening, saranno analizzati i canali e il linguaggio più diffusi tra i consumatori, valutando l’esposizione alle informazioni corrette e le eventuali lacune. Un questionario online permetterà inoltre di raccogliere dati sulle conoscenze, abitudini e pratiche delle persone nei contesti domestici.


Alfabetizzazione e citizen science: un modello digitale per la sicurezza

Il progetto punta a rafforzare la capacità istituzionale di comunicare in modo più efficace, promuovendo un modello fondato sulla multimedialità, la scienza aperta e l’empowerment dei cittadini. “L’obiettivo – spiega Antonella Maugliani, responsabile del progetto – è creare una rete digitale capace di veicolare contenuti scientifici accessibili, accurati e aggiornati, che aiutino le persone a orientarsi nelle scelte alimentari quotidiane.”

L’alfabetizzazione sanitaria e la partecipazione attiva dei cittadini – anche attraverso pratiche di citizen science – sono infatti strumenti fondamentali per prevenire i rischi legati agli alimenti. La sicurezza inizia a casa, e ogni comportamento corretto può contribuire alla salute collettiva.


REDAZIONE AISI

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