Anziani e fragilità: le priorità per i medici di famiglia
- AISI
- 12 apr
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Nel contesto di un’Italia che sta invecchiando rapidamente, con oltre 15 milioni di persone sopra i 65 anni, di cui circa la metà ha più di 75 anni, la gestione della fragilità degli anziani diventa una sfida sempre più importante. Questo tema è stato al centro del X Congresso interregionale Simg, la Società Italiana di Medicina Generale, che ha affrontato la realtà delle cure primarie e la loro evoluzione futura. L'incontro si è svolto a Colli del Tronto (Ascoli Piceno), con la presidenza di Alessandro Rossi e Italo Paolini.

Sfide legate alla medicina generale e al territorio
Molti anziani vivono in zone difficili da raggiungere, come piccoli paesini o aree montane, dove l'accesso alle cure è limitato. I medici di famiglia, quindi, si trovano a dover affrontare sfide logistiche e organizzative significative. In questa situazione, la medicina generale sta attraversando profondi cambiamenti, e uno degli aspetti cruciali è l'introduzione della valutazione multidimensionale (Vmd), uno strumento che considera non solo gli aspetti clinici, ma anche quelli psicologici e sociali del paziente anziano.
La fragilità come fattore determinante per la qualità della vita
La Simg ha sottolineato che non è tanto la multimorbilità, cioè la presenza di più malattie, a incidere sulla qualità della vita degli anziani, quanto piuttosto la fragilità e la disabilità che essa determina. Riconoscere e trattare questa fragilità significa adottare un approccio di medicina della complessità, che tenga conto dei bisogni complessivi del paziente. In questo modo, si possono definire percorsi di cura personalizzati con l’obiettivo di migliorare le prognosi e ridurre il numero di ospedalizzazioni e ricoveri nelle RSA.
L'importanza del contesto geografico
La Simg ha anche messo in evidenza come alcune regioni italiane, come Abruzzo, Marche, Molise e Umbria, si contraddistinguano per la presenza di piccoli comuni e zone difficili da raggiungere, che complicano ulteriormente l'accesso alle cure. In queste aree, la copertura della medicina generale è spesso insufficiente, anche a causa della riduzione del personale medico. Le difficoltà emergono soprattutto nelle visite domiciliari, dove i medici devono percorrere lunghe distanze per visitare i pazienti.
La valutazione multidimensionale: un cambiamento di prospettiva
Il segreto per migliorare l'assistenza agli anziani, secondo la Simg, è cambiare la prospettiva nel trattamento del paziente. Con la Vmd, infatti, non si considera il paziente solo in base alle sue patologie, ma si prende in considerazione la sua situazione sociale, psicologica e familiare, determinando così una diagnosi più completa e personalizzata. Un esempio pratico: una bronchite in un anziano può evolversi in modo diverso a seconda delle condizioni sociali e psicologiche della persona.
Il progetto Radar: un percorso formativo per i medici di famiglia
Un'iniziativa recente della Simg è il progetto Radar, che si concentra su comorbidità, fragilità, valutazione multidimensionale e piani individuali di cura. Il progetto ha come obiettivo quello di stratificare la popolazione in base ai diversi gradi di fragilità e pianificare le cure di conseguenza. Un altro obiettivo è quello di formare i medici di medicina generale con competenze specifiche nella medicina della complessità, attraverso certificazioni ufficiali.
Attualmente, la Simg ha formato 40 medici esperti in questo campo, con l'intento di garantire almeno un medico per ogni 100.000 abitanti con competenze avanzate nella cura degli anziani fragili.
REDAZIONE AISI