Allattamento esclusivo al seno: protegge da asma e obesità, ma resta poco diffuso in Italia
- AISI
- 7 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Secondo i dati diffusi dal Tavolo tecnico Allattamento della Società Italiana di Pediatria (Sip), solo il 30% dei neonati italiani tra i 4 e i 5 mesi viene allattato in modo esclusivo al seno. Le differenze regionali sono marcate: si va dal 13,5% in Sicilia al 43,2% nelle province di Trento e Bolzano e in Friuli-Venezia Giulia. Numeri che segnalano una forte disomogeneità territoriale e una precoce interruzione dell’allattamento già nei primi mesi di vita del neonato.

Confermata la protezione da patologie croniche e infettive
Una revisione sistematica pubblicata su Pediatrics (giugno 2025) e condotta da Kaiser Permanente e University of Washington ha analizzato oltre 80 anni di evidenze cliniche (dal 1940 al 2024), confermando l’efficacia dell’allattamento esclusivo nel ridurre il rischio di asma (-30%), obesità pediatrica (-34%), infezioni respiratorie, gastrointestinali, otiti medie, SIDS e persino alcune forme di leucemia infantile.
I benefici aumentano con la durata dell’allattamento
La protezione si rafforza in modo proporzionale alla durata dell’allattamento esclusivo, in coerenza con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: solo latte materno fino ai 6 mesi, e continuazione dell’allattamento, con alimenti complementari, fino ai 2 anni. Il problema italiano, rileva la Sip, è che l’adesione cala in modo drastico già prima del quarto mese, nonostante le evidenze scientifiche e le linee guida internazionali.
Serve una strategia nazionale stabile e uniforme
La Sip sottolinea l’urgenza di costruire una policy nazionale condivisa, in grado di superare le discontinuità tra ospedale e territorio e di garantire formazione continua al personale sanitario. Fondamentale anche un supporto costante alle madri dopo la dimissione, con percorsi di accompagnamento ben strutturati.
“Non è solo una scelta personale: è un tema di sistema”
«L’allattamento non può essere delegato alla sola responsabilità individuale della madre, perché il suo successo dipende dalla qualità del supporto ricevuto», dichiara il presidente Sip Rino Agostiniani, che richiama alla necessità di un’azione collettiva.
Interventi urgenti: sostegno, formazione, contrasto ai messaggi fuorvianti
Secondo Guglielmo Salvatori, coordinatore del Tavolo tecnico, tra le priorità rientrano: creazione di percorsi assistenziali dedicati, integrazione tra pediatria di famiglia e consultori, promozione della genitorialità nei luoghi di lavoro e azione contro la disinformazione. L’obiettivo è rendere stabile e riconosciuto il valore dell’allattamento come parte integrante della salute pubblica.
Un progetto per rafforzare norme e formazione
Il progetto Sip “Allattamento materno: promozione, tutela e sostegno grazie a una policy condivisa” intende rafforzare il quadro normativo e operativo nazionale, in collaborazione con istituzioni e società scientifiche, promuovendo un modello unificato e concreto.
REDAZIONE AISI