Accordo pandemico OMS: Siaarti critica l’astensione dell’Italia
- AISI
- 6 giorni fa
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La Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti) manifesta forte preoccupazione per la decisione dell’Italia di astenersi dal voto sul Patto pandemico proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La società scientifica, che rappresenta oltre 10.000 specialisti impegnati in settori chiave della medicina critica e d’emergenza, sollecita un confronto con le istituzioni per ridefinire una posizione nazionale più responsabile.

Esperienza diretta e ruolo attivo nella gestione delle emergenze
“Siamo stati in prima linea durante la pandemia di Covid-19, mostrando resilienza e capacità di adattamento,” sottolinea Siaarti, ricordando il riconoscimento ricevuto dal Ministro della Salute Schillaci al Congresso ICARE 2023. Tuttavia, questa esperienza ha anche evidenziato che la sola reattività non basta più: servono strumenti di cooperazione globale per prevenire e gestire efficacemente le future crisi sanitarie.
Criticità e necessità di coordinamento internazionale
La pandemia ha messo in luce l’importanza di una stretta collaborazione internazionale, con condivisione tempestiva di conoscenze scientifiche e coordinamento nella ricerca e produzione di farmaci e vaccini. In questo contesto, l’astensione italiana appare “non condivisibile”, specialmente in un momento in cui il rafforzamento della preparazione globale dovrebbe essere una priorità assoluta.
Appello a un dialogo costruttivo con le istituzioni
Siaarti si allinea alla posizione della Società Italiana di Igiene (SItI) e chiede un confronto aperto con le autorità per chiarire le motivazioni della decisione e contribuire con la propria esperienza alla definizione di strategie efficaci. L’obiettivo è che l’Italia assuma “al più presto un ruolo attivo nella cooperazione internazionale per la tutela della salute globale”.
Disponibilità a collaborare
Come società scientifica, Siaarti ribadisce la propria disponibilità a supportare le istituzioni nella gestione delle emergenze sanitarie, auspicando che il Paese torni a un impegno proattivo nella salute pubblica globale.
REDAZIONE AISI